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Wednesday 30 April 2014

Il Re, mitico Unicorno



Gli storici che si sono dedicati a ricostruire il profilo di Filippo IV, sovrano di Francia dal 1285 al 1314, hanno dovuto fermarsi dinanzi a un'evidenza: non si sa praticamente nulla del suo carattere, della sua personalità. 

Per tutta la vita, da quando giovanissimo fu chiamato a salire sul trono di Francia per la morte improvvisa di suo padre re Filippo III, questo sovrano rimase celato dietro un paravento, attentissimo a non lasciare trapelare nulla di se stesso.

A soli quindici anni fu sposato per esigenze di stato con sua cugina Giovanna, erede della corona di Navarra, e un anno dopo (1285) saliva sul trono del regno più potente e gravoso del mondo cristiano. Lo storico Jean Favier parla del suo carattere come di "un enigma".

Sappiamo soltanto che era celebre per il suo aspetto fisico, che gli valse il soprannome di "Filippo il Bello". 

Parlava pochissimo, attento a che le sue parole non venissero travisate o strumentalizzate. Viveva isolato in una zona del castello del Louvre riservata a lui soltanto, lontana dal fasto e dai clamori della corte. Amava moltissimo la caccia, alla quale si dedicava restando per mesi nel folto delle foreste. 

Per questi motivi, e anche per la sua famosa devozione religiosa, gli intellettuali amici della monarchia francese offrono di lui una descrizione assai favorevole in senso spirituale: schivo, eletto e superiore agli uomini comuni, Filippo IV poteva esser paragonato al leggendario Unicorno, l'animale più puro che esista, e anche il più feroce, che nessun cacciatore potrebbe mai catturare.

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