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Thursday 24 April 2014

Il Libro "Sulla venuta dell'Anticristo"


Tra il 1299 e il 1301 Arnaldo da Villanova finì nei guai con l'Inquisizione per via di un libro che aveva scritto. 

L'insigne scienziato si trovava a Parigi, che era allora la metropoli più grande d'Europa (con 200.000 abitanti) e ospitava una università famosa in tutto il mondo cristiano, specie per l'insegnamento della teologia impartito nel celeberrimo Collegio della Sorbona. 

Sulla Francia, il più vasto e potente regno del mondo cristiano, regnava allora Filippo IV detto il Bello.

In tale occasione, il Catalano espose ai professori della Sorbona un suo testo intitolato Sulla venuta dell'Anticristo nel quale illustrava una sua visione: per la metà del secolo egli prevedeva una calamità inaudita, che avrebbe portato una mortalità come non se ne ricordava a memoria d'uomo.

I docenti della Sorbona lo denunciarono ero empietà: le sue idee diffondevano dottrine pericolose, ma è probabile che dietro tale accusa vi fossero rancori dovuti all'invidia.

Arnaldo fu gettato in prigione e rischiò di essere accusato di praticare la stregoneria. Si appellò al papa, a quel tempo Bonifacio VIII, che in quanto capo della Chiesa era l'unico a poter giudicare in materia di dottrina religiosa. 

Inviò alla Curia Romana una copia del suo trattato, e il papa, dopo averlo esaminato, non ravvide in esso nessuna traccia di eresia. Arnaldo venne liberato e raggiunse Bonifacio VIII, al quale doveva la sua salvezza; ma arrivato a Roma, scoprì che da Parigi era stata spedita al pontefice una seconda copia del suo scritto, che tuttavia era stata ignobilmente manomessa per farlo passare come un eretico pericoloso.

Bonifacio VIII non badò a queste macchinazioni e si giovò molto del Catalano impiegandolo come suo medico, tuttavia lo rimproverava, quando Arnaldo pretendeva di occuparsi di teologia.

Nell'estate dell'anno 1301, il papa mise a disposizione del Catalano il castello di Sgurgola perché avesse un luogo isolato dove potersi dedicare ai suoi esperimenti; nell'autunno dello stesso anno il medico lasciò la Campagna Romana e il servizio presso il papa per motivi ignoti.

La terribile visione descritta nel suo testo stranamente si avverò: nell'anno 1348 una spaventosa epidemia di peste spopolò l'Europa, passata alla storia con il lugubre nome di Peste Nera.

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