Archivio Contenuti

Wednesday 25 June 2014

Il cardinal nipote e i manoscritti proibiti




Sappiamo che Bonifacio VIII aveva raccolto una ricca biblioteca di libri sulle scienze della natura che comprendeva pezzi quasi introvabili, opera dei traduttori più esperti dal greco, dall'arabo e dall'ebraico. 

Dopo la sua morte, la preziosa raccolta passò in eredità al nipote Francesco Caetani, cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin. 

Era l'unico sopravvissuto dei tre nipoti che il papa aveva innalzato alla sacra porpora: oltre a lui, Benedetto Caetani (figlio di suo fratello Giovanni, fatto cardinale dei santi Cosma e Damiano nel 1295 e morto ancora giovane appena un anno dopo) e Giacomo Tommasini, figlio della sua unica sorella. 

In un tempo che vede la Chiesa afflitta da un esasperato nepotismo, è singolare che Bonifacio VIII decida di elevare nel Sacro Collegio solo tre nipoti, i quali condussero una vita scevra da scandali, mentre davvero non si poteva dire altrettanto degli altri arroganti familiari rimasti laici. Forse li riteneva gli unici degni, in qualche modo.

Di Francesco Caetani sappiamo che era un cavaliere regolarmente sposato con Maria da Supino; per volere dello zio papa ripudiò la moglie e fu fatto cardinale diacono, senza diventare mai prete. Il legame affettivo con la ex moglie proseguì, e Maria gli partorì due figli pur restando chiusa in convento.

Probabilmente Bonifacio VIII non voleva farne il suo erede in seno alla Chiesa, perché aveva riposto le proprie speranze in Benedetto, che morì prematuramente.

A parte il fatto di avere ancora rapporti con la sua ex moglie, Francesco tenne un comportamento decoroso, e nel complesso doveva essere un uomo di buona pasta.

Non possedeva però l'acume intellettuale di suo zio: in seguito, quando re Filippo il Bello farà aprire il violentissimo processo contro la memoria di Bonifacio VIII accusato di praticare la stregoneria, Francesco Caetani farà bruciare gli inestimabili manoscritti di medicina e di scienze ricevuti in eredità.

Non sappiamo se lo facesse per ignoranza, suggestionato dall'idea di avere in casa libri diabolici, o invece per timore del re di Francia, che ormai dominava anche la Chiesa.

1 comment: