Arduo da
vedere il Lato Oscuro è.
(Jedi Master Yoda, The Empire Strikes Back)
I
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l primo Uomo
che calpestò la terra ebbe nome Vita Mortale, ed era fatto a somiglianza
dell’universo.
Risplendente
come il Sole, di larghezza pari all’altezza, Vita Mortale aveva quale pelle il
Cielo, per carne la Terra, le montagne per ossa, per vene i fiumi.
La sua testa
giungeva al più alto dei cieli, i suoi occhi erano il Sole e la Luna, le sue
narici la brezza del
Paradiso, al quale dà accesso la bocca.
La scienza dei corpi celesti venne da
Babilonia, nel corso ininterrotto delle ère si mischiò alla Fortuna dei gentili
e alla Sapienza dei cristiani. Poi Roma cadde, e con essa il mondo intero; gli
uomini tornarono a curvare la fronte verso terra come brute bestie, e smisero
di guardare in alto sopra di loro. Per quasi mille anni la tenebra
dell’ignoranza oscurò il discernimento dei cieli. Fin quando, venuto il tempo
dei Saggi, nuovamente da Oriente apparve fulgida la Scienza che scruta i
Decreti delle Stelle.
Io sono Aleph,
Mem e Taw. Dall’anima di queste lettere prende corpo Ameth, la
Verità. Sole e Luna, Terra ed Acqua, Luce e Tenebra, il tutto in una sola cosa.
Come Dio, il quale è Uno, Maschio e Femmina assieme, la Destra e la Sinistra,
l’Oriente e l’Occidente, coincidenza degli opposti, e nessuna cosa in sé
soltanto.
Questo
sapere fu rivelato agli uomini per loro vantaggio: affinché, avvisati per
tempo, s’incamminassero sui sentieri della conversione. Ma ingegni disonesti,
bramosi di spingersi oltre il lecito, volsero l’intelletto verso la scienza
apocrifa. Contemplarono con oscura intenzione i segreti iscritti nelle pagine
eterne dell’universo, per impadronirsi del destino altrui, e così guidarlo mediante
la prescienza del futuro.
Per
questo, l’astrologo usi prudenza.[1]
[1] Questo monito è scritto a lettere ricamate sul mantello dell’imperatore
Enrico II (anno 1015 circa), custodito nel tesoro della cattedrale di Bamberga,
completamente pieno di immagini a ricamo raffiguranti le costellazioni intorno
al Cristo in maestà. La figura di Vita Mortale è ritratta in un antico mito
iranico sull’origine della Creazione, dal quale nacque l’idea diffusa nel
medioevo che l’uomo fosse un microcosmo, ovvero contenesse in sé tutte le parti
dell’universo (macrocosmo) e le membra del suo corpo fossero ad esse collegate.
Tutti i fatti e i personaggi storici presenti nel questo testo, con
rarissime eccezioni, sono reali e, ogni volta che è stato possibile, dicono
esattamente quanto le fonti ci tramandano circa le loro affermazioni. Nella sua
interezza, la saga vorrebbe illustrare in modo fedele e completo la civiltà
europea nel tardo medioevo. I lettori troveranno spiegazioni, brani tratti
dalle fonti e notizie storiche seguendo il blog dell’autrice
(www.respicearcanum.blogspot.it).
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